Maturava di passi lontani
il pensiero
ed inciampava sui lacci sciolti
che trascinava insieme a quelle lunghe attese
come solchi curati
nel modo più dolce.
Fermo restava a sentirsi
senza capire dove il suono iniziasse
allo stesso modo di quando gli occhi provano a solcare l'orizzonte..
ma si perdeva di attenzione
nell'istante in cui voli di farfalle
disegnati a caso,
leggeri e di vento
mai uguali
lo portavano ai fiori,
alla paura dell'impatto,
a planare,
entrare nei colori,
tanto che,
così grandi,
mai gli erano parsi.
Era distante,
povero di carezze
e di parole
lasciate, a caso,
cadere,
come briciole,
come polvere di sé,
quasi per tornare,
o forse
per chi,
come lui,
avesse voglia di timidezza,
di arrossire ad ogni volo indefinito
e di imperfetta bellezza.
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